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Germoglio
Vi scrivo con gioia dal tavolone centrale dell’Oficina selvatica, il penultimo giorno dell’anno. Uno sguardo verso la finestra ai tetti innevati, mangiatoia appesa sul balcone ancora senza ospiti e bandierine tibetane danzanti.Stufa accesa, cuor contento. Le notizie attorno a me non sono felici, ma cerco il mio centro all’interno. Mi auto accolgo e rincuoro, tirando le somme dell’anno appena trascorso. E soprattutto penso che si, l’anno è stato complesso, inaspettato, ma ci sono sempre altrettante cose ed eventi meravigliosi che sinceramente vale la pena ancora ringraziare per tutto ciò che abbiamo. Mi dispiaccio molto e silenziosamente quando sento dire che è stato un anno terribile. Nel senso…disgrazie personali, nazionali e…