Un anno.
Da quando vivo in questa valle (Valsusa per chi se lo stesse chiedendo) sono andata ogni giorno nel bosco. Da un anno a questa parte avrò saltato tre giorni. Anche quando dovevo andare in città per lavoro o questioni burocratiche varie, la prima cosa che facevo al mio ritorno era una capatina nel castagneto e sul mio belvedere preferito a respirare un po’. Bosco bosco bosco.
Qui non sono in alta montagna, ma tutti i paesini della bassa valle sono ai suoi piedi, soprattutto Vaie. Questo vuol dire che se esco di casa e giro l’angolo mi ritrovo in pochi istanti in un bosco. Alcune persone che mi sono venute a trovare o che volevano conoscermi e che avevano visto le foto sui social, mi dicevano ” pensavo vivessi più in alto”, “in montagna” . Mi ha fatto sempre molto sorridere.
In questo anno un molteplice “stato di grazia” si è srotolato davanti ai miei occhi e vi porgo tanta gratitudine. Mi sono resa conto che ho vissuto come volevo e assaporato tante esperienze formative. Adesso riconosco molti fiori, tanti alberi, so che le foglie della melanzana sono velluto e so che i peperoni crescono belli grandi su una pianta che non lo è troppo. So da dove nasce l’insalata e come sono fatti i semi. Ah i semi che mondo spaziale! Mi sono resa conto poi che solo vivendo in e con la natura potevo conoscere tutta questa meraviglia e che effettivamente chi vive in città non ha proprio la minima idea di diverse cose, per esempio di ciò che mangiamo. Quindi ancora di più la mia missione di partenza legata al mio lavoro ha ragione di esistere ed essere. E la trovo una profonda ragione di vita.
Gli amici, i corsisti e i curiosi che sono venuti a trovarmi dopo l’addentrarsi nei “miei” boschi, percepivano fin da subito una potente energia e ne uscivano felici! Che gioia poter toccare con mano gli effetti benefici della natura! Su me stessa la natura è stata al tempo stesso madre, amica e confidente, ha visto le mie lacrime di sofferenza e le ha rese parte del tutto facendomi sentire protetta, a casa. Ha accolto sempre con entusiasmo le mie originali idee, come il “museo” e il ” giardino” nel bosco e mi ha donato così tanto materiale per creare tutto ciò che avevo in mente che ha la mia immensa gratitudine.
Il bosco mi ha aiutato a ricentrarmi, a ritrovare una “buona” energia, un’ energia “alta”. Ha rafforzato alcuni legami e dissipato i rami secchi, quindi in un certo senso mi ha supportato nel fare pulizia emotiva. Osservare è una delle mie pratiche quotidiane insieme a cercare di rallentare che mi costa più sforzo.
Valorizzare i vuoti.
Tutto questo bagaglio provo, con buoni risultati, a portarlo nei miei laboratori e anche se capita di avvertire in qualcuno iniziali resistenze, plausibili e umane per altro, alla fine so sempre di aver messo quel semino che inizierà a crescere.
Concludo con una frase del filosofo Michel de Montaigne che apprezzo molto,
“Se la vita è solo un passaggio, in questo passaggio seminiamo almeno fiori”.
Buona Natura.
Valentina
