La creatività ci salverà

Una ragazza che mi segue sui social oggi mi ha detto: fai bene a chiamarti seminatrice di creativitá. È stato un momento di grande meraviglia. E altri ce ne sono stati in questi giorni. Tante nuove speciali connessioni sono nate e alcune già presenti si sono consolidate. Mi sono sentita di avere un ruolo, importante perché no. Di essere di aiuto, con il mio lavoro e passione accompagnando le persone in questa difficoltà collettiva, con le mie video lezioni, i colori e la positività.
È anche la mia di medicina.
Il tag-line seminatrice l’avevo scelto proprio per rappresentare quell’agricoltrice di colori che sparge tra le persone tanti semini di creativitá lanciando connessioni tra anime affini a lei, con cui risuonare in una sinfonia leggiadra e profondissima.
Mai come ora, la bellezza di fiori che sbocciano, le estremità degli alberi che diventano di un verde acceso e gli animali, ci possono aiutare a tenere il morale alto e godere della bellezza della natura, anche solo guardandoli in foto. Lo vedi ora quanto sono preziosi?
Su questo ho basato le mie scelte e la mia professione.
Ho deciso di sviluppare e seguire i miei talenti, arrivando a sostenermi solo con il mio lavoro creativo. Ho deciso di lavorare gestendo autonomamente il mio tempo in modo tale da averne in abbondanza per me. Ho deciso di scegliere come occupare questo tempo, prediligendo attività che arricchiscano il mio essere e la mia salute mentale e fisica, relazioni di qualità e non di quantità. Ho deciso di vivere con meno cose, lavorando sui miei reali bisogni, perché credimi “ti serve meno di quel che pensi e hai più di quel che pensi”. Questo vale nel campo alimentare, casalingo e interpersonale.
Quindi mai come ora i colori, la natura e la creatività ci sono utili.
Ho deciso di vivere questo “periodo” come un ritiro spirituale, termine suggerito da una ragazza strepitosa che insegna yoga e che ha suggerito questo bellissimo modo di vedere le cose. Effettivamente quello che sto facendo di diverso rispetto a prima è coltivare ancora di più la mia spiritualità e ne sono davvero grata. In fondo ognuno sta scegliendo come meglio vivere questi giorni con la propria personale “pratica meditativa”: che sia pulire, cantare, ballare, pregare, isolarsi.. sono tutti aspetti diversi, ma simili. Ci aiutano a non pre-occuparci, a centrarci nel momento presente e a ridimensionare le cose.
Personalmente sto solo dando più risonanza a ciò che credo e che credevo già prima: il valore del tempo, lavorare il giusto e secondo la propria chiamata, godere delle piccole cose, risparmiare per essere liberi, godere della natura e vivere in un luogo più a misura d’uomo. Questo punto ahimè ancora non l’ho realizzato, dato che vivo ancora in città, ma sono consapevole che questo avvenimento funesto ha portato in me maggiore maturità rispetto all’attuazione di questo cambiamento.
Un fattore invece divertente e molto importante di cui ti voglio parlare, concerne proprio l’utilizzo della mia creatività non solo nella pittura. L’aver conservato un animo bambino e godereccio, mi sta consentendo di vivere aspetti tediosi o difficili con un’ilarità giocosa che fa la differenza sulla mia resilienza. Ed ecco che in videochat con il fidanzato ci si passa virtualmente il cibo come fanno i bambini, facendo seguire il tutto da un bel “aaaammmmm” o facendo scoccare i bicchieri sullo schermo per un brindisi a lume di candela, ridendo di gusto. O si riscopre la lettura vocale a distanza prima di andare a dormire di quel libro che stavamo leggendo insieme.
In altri momenti immagino che sia inverno e fuori piova e che sia una domenica in cui ci si riposa in casa. Con i miei genitori penso invece che sia “come quando nel 2006 vivevo a Barcellona” e ci sentivamo via mail e ogni tanto per telefono.
L’immaginazione, la visualizzazione, l’essere creativi, sono attività che vanno stimolate sempre nelle nostre vite perché ci aiutano ad avere altri punti di vista e a inventarne dei nuovi. Ci supportano nel superare situazioni improvvise come questa e a sfruttarla addirittura a nostro favore.
Mettere le mani in azioni come la pittura, la scrittura, la cucina, ci aiuta invece a spostare il focus di attenzione su attività positive e a calmare la mente. È un modo per scaricarsi, ricaricarsi ed evolvere.
Questo non vuol dire essere positivi a tutti i costi, ma comprendere invece che è proprio attraverso il male che si può vedere il bene.
Yin e Yang. Tutto qui.
Ti dedico il mio primo haiku, scritto oggi:
Vitali gemme
Solo tu sei me
Felini quieti
Ti abbraccio con un vitaminico giallo limone,
Valentina, seminatrice di creatività
2 commenti
Monica Miotello
Intanto grazie… Grazie per quello che fai per il dono della tua creatività, per i colori, le emozioni. Ci siamo dimenticati di far parte di questo ecosistema, di essere un tutt’uno con la natura, sempre di corsa consumando voracemente tutto. Ora siamo fermi… E io percepisco in questo un’opportunità per modificare le priorità, per dare spazio e respiro all’essere più che all’avere. Qualcosa sta cambiando dentro…
Valentina
Uh tesoro,mi trovi d’accordissimo.rimaniamo in apertura e non perdiamo la fiducia.